Gruppo supportivo per pazienti oncologici attraverso i linguaggi artistici integrati

 

Obiettivi e finalità

Il Gruppo Supportivo ha l’obiettivo di fornire uno spazio di libera espressione creativa, attraverso i Linguaggi Artistici Integrati (Musicoterapia, Arte Terapia e tecniche ad esse collegate), finalizzato al benessere psico-fisico e al supporto sociale del paziente oncologico. La letteratura recente (Berkman e Leo-Summers, 1992) indica come il supporto sociale possa avere un effetto protettivo sulla salute fisica e tale supporto risulta particolarmente indicato nel paziente oncologico che, per le caratteristiche della malattia che lo affligge, tende a ridurre i contatti spontanei interpersonali (Strang – Qvarner, 1990).

Il Gruppo ha la finalità di aiutare i pazienti ad affrontare la malattia “insieme”, attraverso le potenzialità del linguaggio simbolico proprio delle Terapie Espressive “ ..il linguaggio simbolico proprio delle Arti Terapie risulta essere un metodo appropriato per permettere l’espressione di vissuti anche dolorosi, pur nel rispetto della privacy, e nello stesso tempo facilita il contatto con una parte del Sé più positiva” (Luzzatto, 2009).

Gli incontri hanno l’obiettivo di dare priorità alla dimensione espressiva, offrendo un contenitore accogliente, nel quale i pazienti possano sperimentare le loro capacità immaginative e creative, sentendosi accettati.

Strutturazione del Progetto

Il Gruppo Supportivo è strutturato secondo i principi dell’Arte Terapia e della Musicoterapia a orientamento psicodinamico e prevede che le tematiche da trattare di volta in volta, attraverso le Terapie Espressive, nascano dalla particolare e specifica interazione del gruppo in relazione ai bisogni emergenti durante la verbalizzazione iniziale.

Alcune delle tematiche che si possono sviluppare, attraverso gli strumenti e i metodi delle Arti Terapie, sono le seguenti:

  • la necessità di scambio, confronto ed esternazione
  • l’ascolto: di sé e dell’altro
  • la condivisione e il rispecchiamento
  • i vissuti legati alla malattia: imbarazzo, vergogna, ansia e depressione
  • la perdita di autonomia funzionale
  • la modificazione dell’immagine corporea
  • la relazione mente/corpo: scissione e integrazione
  • ruoli e identità: quanto sono in armonia
  • l’insicurezza rispetto al futuro legata alla malattia
  • il lutto, simbolico e reale
  • il luogo sicuro: aspetti simbolici

Gli incontri sono strutturati secondo il seguente modello di svolgimento:

1) verbalizzazione iniziale ed emersione del tema dominante della seduta individuato nel significato simbolico delle esternazioni del gruppo.

2) lavoro con corpo, voce e movimento secondo i principi della Musicoterapia a Orientamento Psicodinamico, che ha lo scopo di attivare i processi di rilassamento, introspezione ed elaborazione. Vengono utilizzati specifici strumenti e tecniche, tra cui: lo strumento Tanpura, la Maschera Neutra, il Dialogo Sonoro, lo Strumentario Orff, l’Approccio Recettivo GIM.

3) lavoro con i materiali artistici (tradizionali e non convenzionali) che ha lo scopo di dare forma concreta all’esperienza. Si utilizza il modello teorico di riferimento dell’Arte Terapia a Orientamento Psicodinamico che tiene conto, in linea con i principi di Odgen (1986) sulle modalità generatrici dell’esperienza umana, delle diverse modalità di utilizzare i materiali artistici e la persona del terapeuta, esplicitabili nelle seguenti modalità: a. modalità a concentrazione corporea (esperienze sensoriali); b. modalità a risoluzione formale (esperienze grafico-lineari); c. modalità a narrazione simbolica (esperienze verbali-analitiche).

4) verbalizzazione conclusiva e restituzione al gruppo del significato dell’incontro.

Abbiamo realizzato questo progetto in maniera continuativa dal 2008 al 2011 presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Il progetto è stato oggetto di uno studio clinico per valutarne l’efficacia svolto all’interno di una tesi di laurea specialistica in Psicologia Clinica dal titolo “Terapie a mediazione artistica e musicale in campo oncologico” dell’Università Vita e Salute San Raffaele di Milano (Dott.ssa Cecilia Ferrari A.A. 2010/2011), che ha ottenuto il punteggio di 110/110. L’esperienza della tesi è stata pubblicata sulla rivista “Il Bassini” dell’Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano

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